Ho sempre sentito dire che insieme alla crescita anagrafica cresce anche il bagaglio di cinismo e chiusura verso l’altro. Mi pareva una previsione ingiusta: cosa ti deve mai capitare, per arrivare a vedere l’altro in modo critico e tollerarne a stento limiti o difetti? 
Nel mezzo poi c’è stata la mia vita… quella reale, fatta di sfide, scontri, raffronti inevitabili con persone che ti ritrovi vicino, delusioni e sorprese. Quello che ho vissuto e l’amaro spettacolo di come certe persone si sono comportate nei miei confronti mi hanno resa insofferente a taluni comportamenti, su cui -oggi- non riesco a sorvolare con totale indifferenza.

Io… a differenza di te

Uno di questi frangenti è quello che vede me, donna dal carattere determinato e dalle idee chiare, raffrontarsi con chi invece schiva in ogni modo le prese di posizione. Sono persone che restano vaghe, rifuggono il confronto, approvano sempre e comunque, non mettendo in discussione il benché minimo pensiero o agire degli altri. Persone che nei social stringono amicizia con chiunque: ma non lo fanno per un interesse al confronto o alla ricerca di punti in comune, bensì solo per sbirciare silenziosamente l’altro e restarne distaccato, neutrale… non sia mai che ci si metta qualcuno contro!
Persone che nella vita, poi, hanno un plastico atteggiamento amichevole con tutti, anche con coloro verso cui alle spalle muovono critiche spietate. Persone che spesso la propria storia non ha preparato ad avere risposte definite, ma che quando ne hanno, difficilmente le espongono apertamente: piuttosto aspettano che nel movimento delle chiacchiere venga prima esposta l’opinione dell’altro, così da accodarvisi nel più accomodante dei modi. 

Una figura femminile riflette con atteggiamento serio

Alla prova dei fatti, come reagisci?

Ho affrontato una separazione recentemente e, come sempre accade, si sono creati schieramenti di opinione e di rapporti. Il punto è questo: se a te, che mi hai sempre voluto bene da amico o parente, racconto ciò che ho vissuto, il dolore delle mancanze e le mie ragioni di disappunto, e ti vedo reagire con comprensione e (almeno apparente) approvazione, non puoi al contempo far gesti di chiara amicizia che ti avvicinano anche all’altra persona, della quale avevi criticato ogni cosa insieme a me. Se una questione ha diviso qualcuno, ad esempio nel gruppo di genitori della classe, e schierarsi diventa indispensabile per risolvere la questione, devi per forza dire la tua, incondizionatamente e senza farti soffocare dal silenzio della paura o dal viscidume della vigliaccheria. O no?

In cerca di approvazione? Ma perché?

Ne conosco molte di persone così, con le quali finisco per a sentirmi profondamente a disagio. Mi sono chiesta più volte cosa ci possa essere all’origine di un modo di vivere così nebbioso.
La mia risposta? Se non ti schieri in modo definito, è perché speri di evitare ogni scontro, alla ricerca di una pacifica alleanza ed approvazione reciproca. È proprio questo che ti limita nell’esporre il tuo personale pensiero, che si tratti di una scelta nel gruppo sportivo di tuo figlio, o un problema da risolvere col datore di lavoro, o una posizione da difendere quando va presa una decisione a lungo termine.
E se faccio un passo ulteriore, capisco che cercare continuamente un’armoniosa approvazione dagli altri significa essere pieni di insicurezze da colmare, avere addosso un inconscio vacillare del proprio io, rimasto indietro rispetto all’essere un adulto.

Una persona si prende cura di una pianta che dovrà crescere

Da spettatore a protagonista

Sono persone che mi suscitano un forte disappunto. A queste persone sai cosa dico? Continuando così vi state illudendo, state facendo ancora più male a voi stessi: il vostro modo comodo di vivere, per sempre vago ed indeciso, in balìa del vento che orienta l’opinione altrui e di conseguenza la vostra, non vi sta realmente salvando. Non colmerà realmente le vostre insicurezze: questo può farlo solo ciascuno con le proprie forze, lavorando coraggiosamente per superare i propri limiti e digerire i propri vissuti. Nessun altro potrà farlo al vostro posto, nessun sorriso compiacente di chi avete di fronte può realmente riparare quei piccoli vuoti che la vita vi ha messo dentro. Arriva il giorno in cui il protagonista delle scelte da fare sarai tu: ti aspetterà un genitore anziano di cui prenderti cura in qualche modo; ti aspetterà un litigio che tuo figlio adolescente ha fatto con amici sbagliati, e vuole risolvere con il tuo aiuto; ti aspetterà quella decisione lavorativa che non può prendere nessun altro se non tu. E allora non potrai seguire la massa, oppure chiedere in giro le esperienze degli altri per orientarti come una bandiera, a seconda di come tirerà il vento in quel l’attimo. Non avrai altra scelta che andartene via dalla platea e salire sul palco, da vero protagonista.

una figura si affaccia dal sipario e sta per entrare in scena sul palco

“Questi sciaurati, che mai non fur vivi” diceva Dante degli ignavi… Non posso che dargli ragione! La vita è unica e ciascun giorno che ti viene regalato, serba in sé una scorta di occasioni e scelte da non lasciarti scappare. Quando aspetti, curioso, un gran finale, ricorda che la differenza la fa il coraggio di metterci te stesso in prima persona, segnando ogni tappa con la tua firma personale ed insostituibile.

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