Voglio sedermi con te al tavolo di un bar, per condividere un caffè e due chiacchiere, come non abbiamo potuto fare da un po’.
Voglio parlarti di qualcosa che sta sulla bocca di molti, che è tra gli obiettivi più rincorsi e non basta una vita per trovarla.
Voglio parlarti della felicità!

Il genio della lampada

Avevo da parte dei vecchi dvd accantonati da tempo e qualche sera fa è arrivata l’occasione: divano pronto e godiamoci il cartone Aladin! All’entusiasmo dei bambini si è aggiunto quello di Lucia bambina, che nei classici Disney sa sempre ritrovare magia e spunti di riflessione. Dopo aver visto Aladin, difficilmente scappi da una domanda cruciale: se avessi una lampada magica e tre desideri da esaudire, quali gli chiederesti?
Tra un sorriso e l’altro, le risposte in famiglia sono state le più disparate: c’è chi ha pensato solo ai propri gusti e bisogni personali, chi ha pensato al bene dell’umanità, chi solo a una montagna di soldi che probabilmente risolverebbe ogni tipo di questione! 

Una lampada come quella di Aladino giace su una spiaggia in attesa di qualcuno che esprima i suoi desideri

A dire il vero io fatico a dare una risposta definitiva: lo stato d’animo che cambia può far cambiare anche le mie priorità, e soprattutto …selezionare tre soli ingredienti che compongano la felicità è una vera tortura! 
Ma ho trovato bello pensare a quali strade mi portano alla felicità …e perché. 

A che prezzo?

Partiamo dai fondamentali: nessuna fetta di felicità arriva senza un costo. Che siano i sacrifici che fai tu stesso per mantenere alto il valore di un rapporto d’amore o amicizia, che sia la modesta attesa di un risultato, che sia la costanza con cui hai voluto credere in un sogno: se non te la sei un po’ sudata, non è vera felicità! Può essere soddisfazione, perché magari quella situazione positiva che ti è piovuta dall’alto senza il minimo sacrificio, ti ha risolto parecchi problemi. Ma sai, credo che la felicità autentica, quella che sai ben riconoscere nel cuore quando furtivamente passa ad accarezzare le tue giornate, abbia a che fare con un magico incrocio tra le tue aspettative personali, le tue priorità affettive, e la loro concreta realizzazione nei tuoi giorni.

Fuori o dentro di te

Domanda cruciale: a renderti felice è qualcosa che sta fuori o dentro di te?
Non sarò di certo io a dare una risposta valida per tutti, ma voglio essere proprio sincera. Basta con la vecchia frase che suona <<i soldi non fanno la felicità>>: le fa eco un’ondata di ipocrisia che nel nostro mondo materialista, in cui tutto ha un costo, è quasi inaccettabile! 
No, non sono impazzita e non ho dimenticato quanto a dare la felicità più autentica siano rapporti leali e profondi e non il possesso di oggetti o di un conto in banca florido. Ma, se non hai già avuto la fortuna di viverlo, immagina di passare dalla condizione di disoccupato a quella di lavoratore, dalla condizione di incertezza a quella di tranquillità economica, e poi saprai dirmi quanto è limitato dire che i soldi non danno la felicità!
E se è vero che il bene più importante è la salute, per mantenerla e per curarla servono soldi. 
È proprio quella serenità che proviene dalla sicurezza economica che spesso ci permette di rendere le nostre scelte semplicemente più …libere. E di conseguenza, abbiamo un passe-partout per vivere con più agilità esperienze che portino alla nostra realizzazione. 
E allora, il fuori conta forse più del dentro? 

Un the e un diario fanno immaginare una pausa fatta per ritrovarsi e trovare risposte

Beh, per quanta importanza abbia, non darò mai alla parte materiale lo scettro di vincitore sulla vita interiore: da quest’ultima provengono le ambizioni più belle, la cura più profonda per le nostre ambizioni, la costanza per le relazioni a cui mai rinunceremmo e la forza di rialzarci da qualsiasi caduta. 

Chi fa da sé…

…fa davvero per tre? Dipende! Se è vero che siamo animali sociali, va detto anche che nessuno è in grado di prendere davvero le decisioni del caso, se non tu stesso. Benvengano i consigli, specialmente quelli che sa darci chi ci conosce a fondo, ma poi in quei panni ci stai tu e solo il tuo cuore (o chissà , l’istinto!) sa dirti cosa è giusto e cosa è sbagliato in quella circostanza. 
A dirlo con uno slogan: compi i tuoi passi con le tue gambe, ma lascia che le persone che hai intorno ti illuminino il cammino.
Da ragazzina, mentre mettevo le basi del mio diventare adulta, ho avuto persone di riferimento i cui consigli mi sono entrati dentro con molta più potenza di quelli dei miei genitori. Non dimenticherò mai ciò che queste persone hanno saputo darmi o ciò da cui hanno saputo mettermi in guardia. Posso ben dire anche a te allora che la vera felicità la trovi quando scegli di percorrere un sentiero ampio, rinunciando a vivere isolato nel tuo mondo e nel tuo pensiero a senso unico!

Boomerang in arrivo 

Probabilmente ne io né tu abbiamo mai maneggiato un boomerang, ma di certo sappiamo il significato simbolico di questo oggetto. Lo sapeva bene mia figlia Alice l’altro giorno, quando vedendo una confezione contenente una trousse da donna assieme alla versione da ragazzina, ha esclamato: <<mamma, al prossimo compleanno ti regalo quella trousse, così insieme ne ricevo una pure io!>>. 
Cosa c’entra tutto questo con la felicità? Prova a pensare a tutte quelle volte in cui incondizionatamente e senza aspettarti un ritorno hai donato un pezzetto di felicità a qualcuno. Non ne hai sentita l’eco, come se fare quel gesto o dare quell’aiuto avesse nutrito di bene anche la tua stessa persona? 
Non che un ritorno a boomerang debba essere il fondamento del nostro essere empatici e solidali con gli altri, ma se alla fine questo accade, tanto meglio! Sarà un’altra strada da percorrere per seminare felicità nel terreno proprio e in quello altrui.

Che tu ci creda o no 

Destino, volontà di Dio, raggiungimento dell’armonia, realizzazione personale. Quali di questi sinonimi assomiglia di più al senso che dai alla felicità? Ad essere sinceri, non conta quale tu scelga, perché credo che ciascuno contenga un filo conduttore comune, che ha a che fare con il concetto di <<combaciare>>.

Un cubo di Rubik da risolvere

Sarai d’accordo con me se ti dico che quando senti il tuo cuore traboccare di felicità, c’è qualcosa che per così dire…combacia! Combacia ad esempio il sogno che avevi da piccolo con il successo lavorativo che sei riuscito a trovare oggi, pur con i suoi alti e bassi. Combacia la persona con cui passi ogni tuo giorno e fai progetti per il futuro, con l’amore che per essa sprigiona il tuo cuore. Combacia la piccola scelta personale che tuo figlio fa, con quel consiglio che in cuor tuo speravi fortemente che lui ascoltasse. Combacia la tua speranza con la realtà, quando una persona a te cara ti comunica il sollievo di essere guarito da una malattia o di essere uscito da un brutto guaio. 

Non sono sicura che una vita sia sufficiente a trovare a pieno il senso della propria felicità, ma so che in me e in ognuno di noi risiede una sete profonda che ci fa tornare continuamente a cercarla, scrutando dentro e fuori se stessi, cogliendo l’altro come riferimento da seguire o evitare e segnando una tappa dopo l’altra il cammino verso la realizzazione più piena. Perché  se almeno una volta hai sentito nel petto quella sensazione speciale di felicità autentica, non vorrai far altro che provarla di nuovo!

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