Oggi voglio fare con te un viaggio nel tempo: non attraverso il susseguirsi dei giorni passati o futuri, ma un viaggio che tenti di indagare il nostro rapporto quotidiano con il tempo.  Lo farò in compagnia di parole speciali, quelle che alcuni cantanti hanno messo in musica su questo argomento.

La corsa delle ore

Tempo                                                                                                                                                
Comunque vadano le cose lui passa
E se ne frega se qualcuno è in ritardo
Puoi chiamarlo bastardo ma intanto è già andato
E fino adesso niente lo ho mai fermato

(Jovanotti)

cubo con tasselli da allineare

Te lo ricordi questo rap anni ’90 di Lorenzo Cherubini? Anche al ritmo del brano aveva il compito di esprimere lo spietato e irreversibile incedere degli istanti, uno a seguito dell’altro. Partirei proprio da qui: non hai anche tu la sensazione che il tempo che ogni giornata ti mette a disposizione sia sproporzionato ed insufficiente, rispetto a quello che servirebbe? Lo penso spesso, soprattutto quando mi ritrovo a fine giornata con la necessità di avere un‘opportunità in più per godermi i cosiddetti “piaceri”, magari senza la stanchezza che i tanti doveri del giorno mi hanno fatto accumulare. Si tratta di una specie di insoddisfazione, che investe soprattutto le occasioni di condivisione che ho con il mio compagno ed i nostri figli, sempre scarse se paragonate con quanto vorrei vivere oltre ai nostri rispettivi impegni scolastici e lavorativi.

“Cooosa?! Siamo già di nuovo al weekend!? Questa settimana mi è proprio volata”, mi sorprendo spesso a dire.                             Dunque mi domando: in quali percorsi posso imbattermi, per evitarlo?

Tempo sprecato… o solo smarrito?

Lento può passare il tempo
Ma se perdi tempo
Poi ti scappa il tempo, l’attimo

(Malika Ayane)

D’accordo, i ritmi quotidiani a cui si è costretti ad adattarsi non sono senz’altro amici di un tempo da poter curare secondo le nostre reali preferenze. La gestione di ingombranti orari di lavoro che investono almeno uno dei due genitori e che si intrecciano agli altrettanto incalzanti orari scolastici o ricreativi dei figli, formano spesso un rebus così intricato, che si arriva a sera con la sola conclusione di aver svolto tutta la lista delle attività che l’agenda prevedeva ad inizio giornata…e nemmeno sempre! Non ci si può permettere nessun extra. Addirittura un piccolo fuori programma, foss’anche una richiesta di aiuto da una persona cara, diventa una complicazione a cui a volte siamo costretti a sottrarci… per motivi di tempo!

Ma anche questa canzone ci mette una pulce all’orecchio: se perdi tempo, poi ti scappa il tempo!

Parafrasando la questione: non è forse vero che avrei molti più minuti a mia disposizione in ogni giornata, se facessi un utilizzo più opportuno di quelli che mi risultano fruibili?

delle forbici immaginarie tagliano in due una strada e aprono a nuovi itinerari

E’ evidente che se sto tanti minuti al cellulare, è perché ho piacere di farlo, o se discuto a lungo con qualcuno di certe questioni, è perché sento verso di esse un reale interesse. Ma se mi domando cosa davvero mi sta a cuore, mi fa crescere e realizza pienamente le mie inclinazioni, scarto volentieri parecchie cose! Tanto per cominciare, il gossip su amici o conoscenti: tentazione che a volte può far gola, perché commentare la vita degli altri dà un po’ la sensazione di inquadrare meglio le sfumature della propria; eppure, sono consapevole che parlare degli altri e non direttamente con gli altri, significa riempire la propria testa di superficialità ed approssimazioni che non portano da nessuna parte.

Altra fetta del mio tempo quotidiano che scarto volentieri è quella che in molti dedicano al raccontare sui social qualsiasi minima attività svolgano nelle loro giornate. Lo ammetto, in passato mi sono trovata anche io a farlo, motivata probabilmente da una ricerca di sicurezze che mi aspettavo di ricevere dagli altri, fossero anche di contatti solo telematici. Proprio per questo, mi è chiaro che questo investimento di energie e tempo risulta vano e farne a meno dà la possibilità di ricavarsi spazi preziosi.

E tu, sei pronto a rinunciare a qualcosa per ridurre il tuo tempo sprecato? Per colmarlo, poi, con cosa?

Fare spazio a ciò che vale

Se personale è la scelta di cosa categorizzare come tempo perso, da eliminare, altrettanto lo è la scelta di come fare un buon utilizzo del tempo.

C’è un tempo perfetto per fare silenzio
Guardare il passaggio del sole d’estate
E saper raccontare ai nostri bambini quando
È l’ora muta delle fate

È tempo che sfugge, niente paura
Che prima o poi ci riprende
Perché c’è tempo, c’è tempo c’è tempo, c’è tempo
Per questo mare infinito di gente.

(Ivano Fossati) 

Sono parole, queste, che mi rappresentano molto, perché riguardano azioni che io definirei “lievita-tempo”; sono quelle azioni che anche se si protraggono per pochi minuti, hanno il potere di lasciare un segno forte e piacevole dentro di me, come se le avessi svolte per ore, generando nuove energie e risorse. C’è l’esperienza del silenzio, quello fatto per pensare e pensarsi, fatto per leggere un libro o per cullarsi in ricordi nostalgici dei nostri giorni passati, senza altro da fare. C’è poi l’atto di osservare la natura che ci circonda, per esserne ogni giorno grati, sentendo di esserne parte integrante e responsabile: fare questa immersione nella natura, anche solo per pochi attimi, è per me una ricarica di energia davvero vitale. Infine c’è il  tempo del “saper raccontare ai nostri bambini quando è l’ora muta delle fate”, che interpreto come tempo di gioco, inventiva, condivisione aperta e libera, fantasioso muoversi oltre schemi e paradigmi ordinari. Esso è il tipo di tempo che noi adulti dovremmo imitare dai bambini, veri maestri dei voli più fantasiosi e inaspettati del cuore e della mente.

Sono sicura che ognuno sappia in fondo riconoscere quali frangenti danno un valore insostituibile al proprio tempo, che sia dedicato ad una passione personale o che sia rivolto alla vicinanza ad altre persone… tutto sta volerlo.                                                                                                                             Quello che spero è che la frenetica vita quotidiana non ci faccia mai perdere di vista l’importanza di fermare la corsa inesorabile dei minuti, per dar loro il valore che veramente meritano.

Insomma: un tempo per dare valore autentico al nostro tempo!

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