Come tutti i passaggi, quello che tra qualche mese traghetterà mia figlia Alice dalle scuole elementari alle medie è carico di significato e, in questo momento, mi apre a riflessioni, speranze e paure.
Speranze e timori che sicuramente accomunano molti genitori nella mia stessa situazione e che voglio condividere con te.
Ecco perché.
Pronta per il mondo?
Alice lascerà la scuola elementare con una discreta autonomia personale. Il suo carattere curioso e sempre aperto al mondo degli adulti, ne fa oggi una bambina attenta, matura e consapevole di molte delle dinamiche che la circondano. Nonostante ciò, non voglio che su di lei pesino d’improvviso responsabilità di cui non possa farsi carico alla sua età. Sarà pur sempre troppo presto per fare tutto d’un tratto quelle esperienze autonome tipiche della giovinezza vera e propria. Quindi mi piace pensare che l’autonomia si possa costruire a piccoli passi, perché non si diventa “grandi” solo perché si va alla scuola media.
Per fare un esempio, al gironzolare “nonsodove con nonsochi” con le sue amichette per tutto il pomeriggio, per i suoi 11 anni preferisco un prudente tragitto da casa a scuola, che rinforzi giorno dopo giorno la sua autonomia senza esporla a rischi troppo grandi per lei.

Insomma, sono indubbiamente una madre che si emoziona al pensiero che la propria figlia possa crescere in autonomia e indipendenza, e senz’altro non sono una mamma chioccia; non per questo, tuttavia, vorrò saltare quella gradualità che pazientemente le permetterà di gestire le sue nuove esperienze alla pari con le proprie sicurezze.
Un tempo difficile
Lo scarto generazionale di 25 anni che ci distacca non mi permette di attingere alle dinamiche della mia adolescenza per poter agire nella sua. Il mondo è del tutto cambiato, l’affidabilità delle persone è – a mio avviso – fortemente diminuita e soprattutto i rischi a cui si può esporre una ragazzina troppo ingenua o troppo sicura di sé sono oggi carichi di conseguenze irreversibili, di cui ben volentieri la terrei alla larga!
La complessità di un mondo dalla mentalità individualista, spesso superficiale e contraddittoria, è qualcosa che non voglio nascondere a mia figlia, evitandole al contempo che veda il mondo esterno solo come una fossa di leoni pronti a sbranarla! Semplicemente, quel che faccio già da tempo è parlare con lei più che posso delle vicende di vita reale, commentandole a fondo, così da maturare in lei una coscienza il più possibile critica e consapevole, seppur della sua età. È proprio il dialogo tra genitore e figli che porta questi ultimi a una comprensione oggettiva del mondo e ad una ricerca di quel prezioso equilibrio che serve… tra prudenza ed intraprendenza.
Per camminare sulle proprie gambe, non basta solo partire: serve allenamento, costanza, e il giusto supporto degli altri.

I miei sogni per lei
Nella grande imprevedibilità del triennio di scuola media, ho ben chiaro cosa desidero per lei e ciò per cui da madre lotterò ogni giorno. Sogno che le nuove esperienze e conoscenze siano un modo per scoprire sé stessa, i propri gusti, le proprie inclinazioni e soprattutto le proprie potenzialità.
Sogno che le tante nuove amicizie che stringerà le insegnino quanto fantasiosa e bella possa essere la natura delle persone, da quelle più a lei congeniali a quelle più distanti. In entrambi i casi, spero che ogni rapporto le sia di arricchimento: quelli più intimi, per poter esprimere tutta sé stessa; quelli più difficoltosi, per allenarsi a convivere con ciò che non ci è congeniale.
Sogno per lei che lo straniero, il disabile, il ragazzino disagiato possano essere motivo di empatia, e non di scherno e distacco. Perché un adolescente che diventa maturo è colui che sa che ognuno vale per quello che è. E non ci sono classifiche o continue lotte per il primo posto.
Un adolescente che vuole seminare bellezza è quello che pian piano trova il suo posto nel mondo, circondato da persone che vivono con lo stesso scopo e sostenuto da chi davvero sa amarlo.
Ed io per Alice sogno la fortuna di non essere mai sola nel percorso della vita, perché nessun passo è impossibile se al tuo fianco hai il giusto sostegno e l’amore che soprattutto la famiglia deve tirar fuori.
E allora… buona vita, Alice!