Toglietemi tutto ma non i miei fornelli! Ebbene sì, nonostante da ragazzina non fossi granché interessata a cucinare o ad aiutare mia madre nella preparazione dei pasti, il periodo universitario fuori casa mi è servito ad arrangiarmi ai fornelli e a sviluppare – volente o nolente – un interesse mai avuto prima, quello per la cucina. Sono passati quindici anni e mi ritrovo ora a vivere la cucina come momento cruciale della giornata, non solo perché mi svaga o mi diverte, ma perché ci ritrovo tantissimi modi di esprimere me stessa.
Non le solite cipolle
Oggi voglio presentarvi un piatto semplice ma anche originale che ho sperimentato pochi giorni fa. Esprime perfettamente quello che intendo io per cucina! Avevo in frigo delle cipolle rosse, le ho guardate con tutta l’aria interrogativa possibile e mi sono chiesta in che modo potessi trasformarle in un piatto gustoso: mai e poi mai avrei accettato che diventassero la solita teglia di cipolle gratinate! Così ho continuato ad aprire sportelli e credenze, alla ricerca di quell’ingrediente particolare che potesse dar loro una versione meno banale del solito. Et voilà, ecco saltarmi alla vista un barattolino con semini di sesamo, poi pinoli e uvetta, ingredienti che uso di rado ma che adoro assaporare e sicuramente adatti alla stagione invernale: aggiudicati! Munita di pazienza e rassegnata dalle esalazioni che mi hanno ovviamente arrossato gli occhi, ho eliminato la buccia dalle cipolle e ne ho scartato le estremità più dure, per poi ridurle in spicchi; le ho salate e spruzzate di olio e infine le ho cosparse di pinoli e uvetta e semini di sesamo, utili a dare il senso del croccante. La mia coloratissima teglia era pronta per cuocere una ventina di minuti in forno a 180 gradi …e già durante la cottura la casa era cosparsa del loro dolcissimo odore invitante!

Passione e amore: i nemici della banalità
Quello che mi piace di piatti come questo è che nella loro semplicità è racchiusa la mia volontà di portare a tavola un gusto genuino, nutriente, ma mai banale. La creatività ai fornelli è qualcosa di imprescindibile per me: lo stesso ingrediente che trovo costantemente in dispensa (che sia un barattolo di fagioli, o delle carote crude o del pane grattugiato) si trasforma di volta in volta in versioni diverse da quella precedente… e così stare a tavola non significa dover sopportare la solita minestra! Non ultimo, l’ingrediente che aggiungo sempre ai miei piatti è quello dell’amore. Cucinare per me significa non solo togliere la fame a chi condivide la mia tavola, ma vuol dire soprattutto racchiudere in quel momento un’occasione preziosa per condividere insieme tempo, parole e vicende personali, ritrovando un unico spazio in cui far godere al contempo palato, vista e sentimenti!
Quando, in periodi come questo, non riesco a fare della tavola un’occasione per invitare amici o parenti, soffro infatti la pesantezza della privazione di questo momento di convivialità per me rilassante ed irripetibile.
Mi consolo allora nella routine quotidiana, facendo in modo che un pasto non risulti mai banale o poco invitante. Mia figlia, infatti, sa bene che pur rispettando i suoi “gusti e disgusti”, cerco sempre di aggiungere delle lievi modifiche ai piatti che solitamente preparo: perché in tavola non ci si segga solo per nutrirsi, ma per sperimentare e tentare nuovi percorsi del gusto… Proprio come vorrei che un giorno facesse con le strade della sua vita, senza fermarsi ai soliti schemi e alle scelte di sempre, ma aggiungendo quel pizzico di coraggio ed estro che rendono ogni esistenza irripetibile!

Un menù dalle mille possibilità
Un ingrediente esotico, antico o inusuale, apre la mente ad un viaggio parallelo verso scenari lontani e stimolanti, il che è un arricchimento per me unico!
Davanti ad un menù pur ricco e fantasioso, è limitativo sfogliare e scegliere sempre le stesse preferenze! Piuttosto, aggiungerei al menù qualche foglio bianco ed una matita, con cui liberare la propria fantasia ed esprimere sé stessi.
Vale la pena provarci, vero!?