Nella prima parte dell’articolo mi sono soffermata sulle strategie da mettere in atto per non arrivare impreparati al periodo di quarantena o lockdown, in modo che tuo figlio autistico o con ritardo cognitivo sin da subito trovi in te una figura di riferimento che lo aiuti ad affrontare questo momento così difficile.
Ora vediamo, invece, come puoi riempire le sue giornate ed approfittare di questo periodo per trarne le migliori occasioni di crescita per entrambi.

Impegnalo in attività piacevoli

Dovendo apprestarti a vivere un periodo straordinario, devi cambiare le regole e dare spazio prima al piacere e poi al dovere.
I nostri ragazzi, di norma, sono costantemente occupati in attività riabilitative che li impegnano e che costano loro grande sforzo: persino quello che noi neurotipici viviamo con piacere, per loro può essere fonte di stress, come socializzare o trascorrere il tempo a fare un puzzle.

Ecco che, almeno per questi primi giorni, va evitato di metterlo di fronte ad attività che gli sono avverse: non perdere mai di vista, infatti, che il cambiamento cui è chiamato ad adattarsi è già di per sé faticosissimo.
Che senso ha, in questo momento, esporlo ad attività che lo schiaccino emotivamente ancor di più di quanto non lo sia già?

Concentrati, invece, nel tenerlo impegnato in attività a lui gradite: dal gioco insieme, a piccoli lavori che viva come gratificanti; questo lo aiuterà a ritrovare le sue certezze e, quindi, la sicurezza in sé stesso di cui bisogno.
Quando, col passare del tempo, i giorni si saranno fatti sereni e piacevoli, potrai riprendere in mano le attività educative e riabilitative (gradualmente ed avendo sempre grande attenzione al suo equilibrio emotivo che non dovrai mai mettere a repentaglio).

sopra un tavolo, pongo, formine e mattarello per fare attività creative

Ricrea una nuova routine

Ciò che dà sicurezza e tranquillità ai nostri ragazzi ormai lo sappiamo cos’è: la routine ed il sapere ciò che li aspetta durante la giornata.
In un paio di giorni, quindi, fai in modo di ricreare una nuova routine da offrirgli come punto fermo, in cambio di quella che lui vive come prigionia e privazione.

Sin dai primi momenti, perciò, osservalo bene e cerca di capire cosa gli dà maggior equilibrio, affidamento, calma e gioia: parti da questo, per poi arricchire le giornate di momenti nuovi e piacevoli, utili ad affrontare i momenti di noia e a trascorrere bei momenti insieme.

Noi, ad esempio, ci siamo dedicati ai “giochi fisici” sul lettone: un appuntamento quotidiano che mio figlio aspettava con ansia e che ha regalato ad entrambi momenti di allegria, risate e complicità.
Col passare dei giorni, ho utilizzato questo tempo insieme come rinforzo ad attività cognitive e vocali, il tutto nella massima spontaneità e piacere per lui.

padre e figlio felici su un'amaca

Mantieni la calma, ad ogni costo

Sembra un consiglio scontato, ma in questa situazione non lo è.
Sei chiamato, infatti, in prima persona a gestire sin da subito la tua ansia, un’organizzazione casalinga ed una convivenza in famiglia fatta di impegni e spazi che si sovrappongono; se alla tua inquietudine aggiungi quella di tuo figlio, mantenerti calmo e pacato non è semplice né immediato.

Nei momenti in cui vorresti urlare, fermati e ricordati qual è la priorità: la tranquillità di tuo figlio!
Tieni sempre a mente che se lui non si mantiene sereno, per te non ci sarà nessuna pace e, al contrario, la tua casa si trasformerà in un terreno di guerra continuo che ti vedrà continuamente sconfitto.

Quindi non hai scelta: armati di pazienza – infinita, infinita pazienza – e, anche se non è nella tua natura, sforzati di tenere un tono di voce basso e pacato… qualsiasi cosa accada!
Questa è stata, per me, la cosa più difficile da fare, proprio perché caratterialmente la più lontana dal mio essere e dal mio naturale tono di voce squillante: eppure, questa è stata la strategia più efficace nei momenti più critici.

sfondo di un lago, una mano aperta su cui ci sono due bambini sotto la pioggia che giocano

Mantieni il controllo istruzionale

Per aiutare tuo figlio ad affrontare questo particolare periodo, è necessario che tu sia maggiormente assertivo e tollerante nei suoi confronti.
Questo, però, non significa affatto che tu debba lasciargli fare ciò che vuole: sai bene, infatti, che sono proprio le regole a dargli stabilità ed orientamento quotidiani.
Due esigenze, queste, che solo in apparenza appaiono contrastanti.

In questo periodo più che mai, quindi, impara a fare l’equilibrista: sii maggiormente permissivo se vedi tuo figlio particolarmente sotto pressione, ma fallo mantenendo sempre il controllo istruzionale ed una motivazione alta!

I nostri primi giorni di quarantena sono stati difficilissimi, complice anche la pioggia che non mi permetteva di far uscire Giuliano nel nostro piccolo giardino a divagarsi un po’.
Un giorno, però, vedo mio figlio sempre più incupito… eppure si manteneva così calmo e rassegnato a queste giornate chiuse in casa senza poter uscire per il maltempo.
Abbiamo fatto l’ennesimo gioco insieme e poi mi sono decisa: gli ho concesso di uscire in giardino sotto la pioggia! Un’uscita normalmente vietata, ma necessaria e rigenerante per il suo stato d’animo. Godersi l’altalena sotto la pioggia e farsi una doccia calda hanno reso il suo umore così fortificato tanto da affrontare altri due giorni di pioggia in casa sereno.

Mantieni le regole ma non aver paura delle necessarie eccezioni quando la priorità chiama.

dentro una tazza bianca si vede l'alba

Da una crisi, un’opportunità

Ogni cosa può avere una chiave di lettura diversa se sei determinato a guardarla da un’altra prospettiva.
Da questo periodo così difficile, perché non provare a trarne un’occasione di crescita per te e per tuo figlio?

Normalmente gli impegni di ognuno di noi e dei nostri figli in primis, fanno sì che il tempo riusciamo a dedicare a loro e alla famiglia è di qualità inevitabilmente ridotta.
Perché non approfitti per vivere a pieno i tuoi affetti e tuo figlio?

Un tempo dilazionato, la calma di giornate che si susseguono senza troppa fretta, una stanchezza fisica che non c’è: sono tutte cose che possono aiutarti a conoscere meglio tuo figlio, i suoi bisogni speciali e fare in modo che, in questo periodo critico per lui, per assurdo faccia progressi inimmaginabili.

Non lo pensavo possibile, ma mio figlio proprio sotto lockdown ha imparato a mettersi le mutande, i pantaloni ed i calzini, a preparare il camino per accendere il fuoco, a preparare il tegame per la pasta e mettervi il sale… piccole cose che sono grandi conquiste per loro e per noi.
Dopo i primi giorni difficili, sono diminuiti drasticamente i comportamenti problema e la nostra relazione si è rafforzata, riempendosi di silenziosi ma continui dialoghi, fatti di una comunicazione sempre più efficace.

Non puoi scegliere di non rimanere a casa, ma puoi scegliere di starci trasformando un obbligo in una bella opportunità in cui tutti ne escono vincitori… a te decidere!

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