Amicizia: una parola così bella e piena, quanto inflazionata. Siamo tutti “pieni di amici” in apparenza.
Ma al di là delle facili parole, ti sei mai chiesto chi ti è davvero amico?

Finché la vita è fatta di feste, aperitivi, scampagnate, momenti leggeri, ti senti circondato di amici e persone con le quali condividere ogni esperienza.
Ma quando ti ritrovi ad affrontare le prove della vita, di chi senti di aver bisogno davvero? Chi sono coloro che ricerchi come l’aria da respirare per affrontare i giorni difficili che si susseguono senza tregua?

Sin da bambino…

L’ho capito presto quanto un amico fosse davvero essenziale per superare certi tratti di vita.
Orfana di madre a 6 anni, non fosse stato per la mia amica che non mi mollava un attimo, nonostante la mia famiglia “poco socievole”, il mio carattere indurito dalla paura e le abitudini di vita del tutto lontane da quelle dei miei coetanei… mi sarei persa nei miei pensieri funesti.

È stata lei a tirarmene fuori, senza bisogno di parole importanti quanto impossibili tra due bambine, ma semplicemente restandomi accanto e portandomi nel suo mondo: è stata la sua famiglia l’esempio a cui ho guardato negli anni per capire ciò che volevo per me… ed il profumo delle sue crostate per merenda, insieme al sorriso e all’affetto dei suoi genitori, sono anche oggi un caldo abbraccio tra i miei ricordi d’infanzia.

un orso e un orsacchiotto di spalle mentra guardano un vecchio programma alla tv mangiando pop corn

Lo spartiacque dei rapporti

La prova più dura è arrivata da grande, quando mi sono ritrovata a dover imparare ad essere madre – io che non ne avevo avuta una – tra il dolore, la paura e le immense difficoltà che incontri quando diventi genitore di un figlio con una malattia rara ed autistico.

È stata proprio la maternità lo spartiacque dei rapporti costruiti negli anni, perché quando all’improvviso stai affogando e non hai fiato in gola per chiedere aiuto, saranno pochi coloro che ti vedranno anche da lontano ed avranno l’ardire di tenderti la mano per dare aria ai tuoi polmoni, proprio un attimo prima di arrendersi all’apnea… ed accadrà nonostante il tuo recalcitrare, nonostante il tuo chiuderti o il tuo silenzioso dichiarare guerra ed urlare rabbia al mondo intero.

tre ragazze di spalle che si abbracciano

Le regole dell’amicizia vera

Si contano nelle dita di una mano le mie amiche: poche, ma talmente vicine da sembrarmi una moltitudine.
Non ci vediamo spesso. Non facciamo vacanze né serate goderecce insieme. Non ci soffochiamo di messaggi, né ci sentiamo tutti i giorni. Non importa se passano mesi prima di stare insieme.
La routine tiene ognuno di noi agganciato ai propri impegni, ed è infantile pretendere di vedersi o sentirsi sempre.

Coltiviamo la nostra amicizia con spontaneità, come possiamo: con la giusta distanza ma sempre con la cognizione del periodo che l’altro sta vivendo.
E se siamo in difficoltà, possiamo sempre contare l’una sull’altra.

La cosa che più amo delle mie amiche è che con loro posso essere totalmente me stessa: senza veli, senza censure, senza dover pesare le parole… neppure quelle pesanti, quelle che dopo averle pronunciate gli altri non mancherebbero di rinfacciartele, offendersi e farti sentire sbagliato.
Queste “regole sociali” non esistono con loro: ci conosciamo e sappiamo bene quando le parole, anche quelle più violente o accusatorie, sono quelle della rabbia, del dolore o della disperazione del momento e vanno lasciate lì per quello che sono… parole che se ne vanno con le emozioni di un istante.

Dietro a ciò che dici, un amico sa bene ciò che si nasconde. Non serve dire nulla ad un amico, e quelle rare volte in cui non è così, basta uno sguardo o un silenzio in più per ripristinare la comunicazione più perfetta che possa esistere tra due persone.
Se sei triste ti ascolta, se vomiti il veleno che hai dentro non ti giudica, se chiedi un consiglio non sarà mai dalla tua parte a prescindere, ma sarà giusto e sincero, mai di convenienza.
E se sei in difficoltà? È la prima persona su cui puoi contare… ed a volte l’unica.

un uomo e una donna fotogeafati da sott'acqua che si tengono per mano restando a galla

Mille volti di un amico

Senza le mie amiche sarei persa, letteralmente.
Ho bisogno di ognuna di loro, per respirare in questa vita in costante apnea tra una breve risalita e l’altra.

C’è chi è impacciata con le parole, che ti soffoca di domande anche quando tu cerchi solo il silenzio: che ti aiuta col suo instancabile darsi da fare, avventurandosi persino nel tenerti tuo figlio autistico, fingendo una padronanza della situazione poco credibile e che parla del suo amore per te… che si fa mezz’ora di strada per un saluto e per vedere coi suoi occhi come stai, perché se annaspi lei vuole essere lì a tenderti la mano… come facevamo da ragazzine nell’affrontare insieme quei lutti troppo grandi per la nostra età.

C’è l’amica storica, quella della crostata: lei che ti “sistema la testa” e ti rimette in riga ogni volta che sembri perso tra i percorsi del sentire che si intrecciano con quelli della ragione.
È l’amica che funge da pilastro e faro nella tua vita: lei che è cocciuta e dura con te, diretta e mai compassionevole, ma dai cui occhi scendono lacrime incontenibili ogni volta che ti ricorda le montagne che hai scalato… perché tu ne scali altre, perché non ti arrenda mai.

C’è “la compagna di merende”: quella che negli anni ti ha insegnato la leggerezza, che ti ha allungato la prima sigaretta, che ti ha fatto vedere come la vita fosse anche divertimento, tirare fino a tardi e ridere ancora, senza che questo significhi essere persone meno responsabili o ligie al dovere.
Quella che anche oggi si ostina a volermi dimostrare che il bicchiere è mezzo pieno, anche quando al massimo c’è una stilla d’acqua… e che ti dice, con tre figli piccoli, che se serve “si organizza e corre da te”.

C’è chi conosce le tue capacità, le tue ambizioni, il tuo bisogno di riscatto e quanto hai sudato per arrivare lì proprio dove volevi essere… e quanto hai sofferto, poi, nella decisione di scendere da quel treno in corsa che non era più per te, quando la vita ti chiede di scegliere tra la carriera e la fragilità di tuo figlio.
Lei che ha condiviso con te mille giorni fianco a fianco, uno dopo l’altro, tra gavetta, speranze e obiettivi da raggiungere insieme… lei che non ti molla, anche quando la vita si fa lontana per entrambe da quella che era… che dopo dieci anni ti dice ancora che le manchi, e che corre da te, proprio come una sorella.

amiche al tramonto in riva al mare che saltano e giocano tra di loro

Un caro amico nel cuore

Poi ci sono gli amici a te cari: persone a cui tieni molto, di ieri e di oggi.
Sono coloro ai quali sei legato da una conoscenza reciproca, un affetto ed una sintonia particolari: con un buon amico dividi pensieri, progetti, difficoltà, ma anche momenti spensierati e leggeri.

Un caro amico avrà sempre un posto nella tua vita, nonostante le reciproche assenze e le pause che, la quotidianità o la differenza nel sentire, metteranno nel vostro rapporto.  
Sono persone che hai sempre strette nel cuore, alle quali vuoi davvero bene… e che se un giorno dovessi bussare al loro portone, ti risponderanno, ognuno a modo proprio ed per quel che può, proprio come faresti tu.

su un pontile durante una tempesta due persone con impermeabile giallo si tengono per mano

Un amico vero

Avere un amico vero, almeno uno, è importante… e quando sento chi non ne ha, magari proprio dopo una delusione, il mio rammarico si fa grande per lui.
Sei sicuro che sia la cosa giusta lasciare che le delusioni guidino la tua vita?

Per una persona amica che non si rivela tale, ce ne sono molte altre disposte ad esserlo… e magari è la prossima persona che incontrerai ad essere per te quella bombola di ossigeno di cui tutti abbiamo bisogno, soprattutto in un mondo che ci spinge all’individualismo e alla solitudine.

L’amicizia è gioia, è allegria, è sostegno… è famiglia.
Non serve la moltitudine per sentirsi al sicuro anche quando credi di affogare: serve una mano, una sola, che ti afferri forte e non ti lasci andare mai… serve un amico che ti dia aria per respirare quanto basta per restare aggrappati alla vita ancora un po’, fino a domani…perché domani la marea si farà bassa e la sensazione di affondare sparirà.   

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